A te la profonda pace dello scorrere dell'onda. A te la profonda pace del flusso dell'aria. A te la profonda pace della terra silenziosa. A te la profonda pace delle stelle lucenti. A te la profonda pace del Figlio della pace...tamisuq Antica Benedizione Celtica

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ღ ღ ღ capricorno,ascendente leone, luna in acquario. Sono una persona semplice, abbastanza solitaria e avendo intrapreso un nuovo percorso spirituale la solitudine mi aiuta a centrarmi e a meditare.Vivo attimo per attimo,il momento presente e da questo tutto diventa sincronicità. In tutto cio' che si fa, è la Mano di Dio a guidarci, nulla accade per caso...pensaci!!! Quando amo do' tutta me stessa...e ora amo con tutto il mio Cuore...ღ ღ ღ
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alfabeto celtico

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domenica 19 ottobre 2008

Triskel

Il triskel, altrimenti conosciuto come triskelis, triquetra, triscele o trinacria, è un simbolo molto antico. Il suo nome significa tre gambe e deriva dal greco Tris (tre) e Keles (gambe). Sulla sua origine si sono fatte molte speculazioni. Quel che è certo è che si tratta di un simbolo indoeuropeo. Il ritrovamento più antico lo si ha in Sicilia. Si tratta di un vaso probabilmente esportato sull’isola tramite commercio, ma di fattura Cretese-Micenea. Il tale vaso sarebbe datato VII secolo a.C, ed è quindi a tutt’oggi il ritrovamento più antico di triskel. Ciò farebbe supporre una possibile origine mediterranea, che lo esportò poi in gran parte del continente grazie ai proficui commerci marittimi. Vi sono però altre ipotesi. Una di queste vede il triskel avere origini Fenicie. Lo si trova infatti su di un monumento numidico rinvenuto a Vaga (odierna Beja, Tunisia) sul quale è completo di viso di gorgone ed è posto sopra il trono di Baal, Dio solare al quale si crede il triskel sia dedicato. Altresì potrebbe avere origine greca poiché è stato identificato come contrassegno su scudi guerrieri greci così come rappresentati su numerosi vasi antichi. Sebbene si ritrovi in numerose culture ed in varie parte del mondo il triskel è stato portato in Europa del Nord dai celti verso il 4000/4500 a.C. ed è soprattutto a loro ed ai popoli germanici che tale simbolo è legato. La maggior parte dei ritrovamenti si ha infatti nell’area irlandese e nella Gran Bretagna. Ed è presso queste culture che il simbolo del triskel assume valenze non solo decorative ma anche, e soprattutto, simboliche. Il triskel è un simbolo solare ed in quanto tale raffigura il sole ed il suo moto nel cielo durante il ciclo delle stagioni. Considerato come un vortice energetico è in grado di catturare o di rilasciare energia. Esso spiega l’evoluzione dell’universo, i suoi cicli perenni di espansione e condensazione, quello che nei Veda indiani viene chiamato il grande respiro. Esprime quindi l’immagine dei mutamenti e dei movimenti continui e costanti della vita. I cicli di nascita, maturità e vecchiaia e quello di morte, trasformazione e rinascita. Ma soprattutto il triskel è legato al numero tre, che presso i celti era il più sacro e magico dei numeri, simboleggiante la totalità, il particolare nell’universale. Se relazionato a questo numero i significati si ampliano. I tre vortici rappresentano i tre elementi principali della tradizione celtica: l’aria, l’acqua e la terra. Il triangolo che essi formano col loro intersecarsi rappresenta quindi il fuoco, che non è un vero e proprio elemento ma li racchiude e li trasforma tutti, donando loro il movimento. Rappresentano inoltre il triplice volto della Grande Dea Madre come fanciulla, madre ed anziana della conoscenza. Le divinità dalla triplice forma sono comunissime in area celtica. Possiamo trovare la Morrigan, la Dea della battaglia nella sua triplice rappresentazione di Macha, Banba e Morrigan. O le tre Dee che rappresentano la terra di Irlanda Eriu, Fotla e Banba. Così come i tre divini fabbri Goibhniu, Luchta e Creidhne. Gli esempi sarebbero numerosissimi. Sotto questo aspetto lo si ricollega nuovamente a Baal nei suoi tre aspetti di Dio della primavera, Dio dell’estate e Dio dell’inverno. Il triskel rappresenta anche la tripartizione sociale caratteristica dei celti. Vi erano infatti tre funzioni. La funzione della sovranità spartita tra il re ed i druidi, i sacerdoti. La funzione della forza attribuita ai guerrieri ed infine la funzione della fecondità che era in mano al popolo. Assai comuni e diffuse erano poi le triadi bariche,formule tradizionali che includono tre concetti usate dai druidi per perpetuare il loro insegnamento. Avevano quindi una funzione di apprendimento, poiché facili da memorizzare. I celti infatti tramandavano la loro cultura a livello orale non lasciando alcuna traccia di fonti scritte. Si vede bene come il triskel acquisisca qui tutto il suo potere simbolico e tutte le sue caratteristiche che lo rendono affascinante e sacro a tutt’oggi. In epoca più recente lo si ritrova sulle vetrate e sulle finestre delle chiese gotiche, molti esempi sono riscontrati soprattutto in Piemonte. È facile in questo senso trovarne in coppia. Uno sulla sezione sinistra della facciata della chiesa e l’altro, invertito, posto sulla sezione destra. Oggi come oggi il triskel è il simbolo dell’isola di Mann, isola che la studiosa Norma Lorre Goodrich ritiene la possibile sede della mitica Avalon. A portare il simbolo sull’isola pare sia stato il sovrano scozzese Alessandro III che tra il 1266 ed il 1286 regnò sull’isola. Moglie del sovrano era inoltre sorella della regina di Sicilia. Ritroviamo infatti il triskel su quest’isola col nome di Trinacria. Raffigurato da tre gambe piegate con al centro una testa di Gorgone con spighe di grano tra i capelli è il simbolo della Sicilia intera e della città di Agrigento, probabilmente perché richiama la forma triangolare dell’isola e i miti agrari ad essa legati. Infatti la Sicilia viene considerata patria di Demetra e Persefone ed è proprio l’isola ad essere teatro del rapimento della fanciulla divina. In qualsiasi cultura lo si ritrovi la magia del triskel resta immutata. I suoi insegnamenti sono imperituri. Nulla è mai statico, l’universo è un costante mutare delle armonie, un ansito perenne che si rinnova di ciclo in ciclo in un universo dove tutte le forme di vita sono collegate tra loro, e dove ognuna di esse ha la stessa importanza delle altre. Non vi è supremazia solo profondo rispetto e condivisione. Percependo dentro di noi l’essenza del triskel potremmo far rivivere l’equilibrio universale che albergava nel cuore delle popolazioni celtiche. Il rispetto per la terra, per i suoi cicli e per i ritmi cosmici può ancora essere riscoperto e rivissuto.

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